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 10 anni di impegno per la scuola Riduci

La scuola è il miglior investimento sul futuro che possa fare un paese..Peccato che l’Italia  si divida sostanzialmente in due categorie. Chi ritiene la scuola pubblica un costo da tagliare e chi pensa che nulla debba cambiare. Chi, come me pensa che nella scuola pubblica occorre investire ma anche cambiare quello che non va…finisce sempre in minoranza

Da genitore, la scuola l’ho conosciuta nell’ottobre 2000. Ero rappresentante di classe nella sezione di materna frequentata da Giacomo (abbiamo iniziato bene… il nuovo plesso era in  costruzione, il primo anno l’abbiamo passato ospiti di un’altra scuola). Teresa era nata da pochi mesi. Il mio amico Aldo mi chiese se volevo partecipare ad un incontro. Si cercavano “volontari” disponibili a candidarsi per il consiglio di istituto del neonato IC Ceretolo. Accettai. Complice un volantino preparato alla buona, risultai il primo degli eletti. Alla prima seduta entrai da consigliere ed uscii presidente del CDI.
Non sapevo nulla di scuola ma avrei imparato in fretta. Per i successivi 9 anni, la scuola sarebbe stata quasi un secondo lavoro…  

Il neonato IC Ceretolo

Dopo poche settimane capisco di essere seduto su una bomba ad orologeria. Negli anni seguenti l’Istituto avrebbe raddoppiato i suoi studenti ed eravamo del tutto impreparati ad affrontare le emergenze. Più che un istituto coeso eravamo una somma di scuole. Non c’era un dirigente stabile, non c’era un piano di edilizia scolastica, non c’erano soldi.

A gennaio 2001, come genitori, presentiamo al comune un piano di edilizia che prevede l’allargamento delle Vigano (Ceretolo) e la costruzione di un nuovo plesso di elementari in Meridiana. Ad aprile 2002, la prima di una lunga serie di lettere al Sindaco per sollecitare gli interventi. Ma non c’è tempo per dedicarsi ad un solo argomento. Da qualche mese il ministro Moratti ha annunciato la sua Riforma. Il disegno uscito dalla commissione Bertagna è chiaro. Meno scuola pubblica, meno ore, meno insegnanti.   

 Pongo & Peggy contro Letizia Demon

A Casalecchio, una sera, ci troviamo a discutere del futuro della Scuola Pubblica, genitori e insegnanti insieme (una notizia!). Nel Febbraio 2002 insieme a Piera, Andrea, Cinzia, GioGio ed altri, nasce Pongo&Peggy con l’obiettivo principale di informare tutti, documenti alla mano, sui contenuti e gli effetti della riforma. Ancora non lo sapevamo ma saremmo stati i precursori del futuro movimento in difesa della scuola pubblica: volantini informativi, assemblee nelle scuole, proiezioni, persino magliette, canzoni e tanta sana ironia (il sito, con accessi da record, di cui ho curato i contenuti ...c’è ancora!. www.pongoepeggy.it )

Il 25 maggio 2002 siamo tra i promotori, figli al seguito, della grande manifestazione in piazza per una scuola pubblica di qualità, laica e pluralista (otterremo 180 insegnanti in più..) Lì capiamo di non essere soli, che vale la pena continuare..

GASP, non è solo un’imprecazione

Il 4 giugno 2002 chiamo a raccolta i rappresentanti, le associazioni e i comitati genitori delle scuole di Bologna e Provincia. Nasce la rete GASP, Genitori Attivi Scuola Pubblica, di cui vengo nominato portavoce. Coprirà oltre il 70% delle scuole bolognesi e, nei mesi seguenti, interverrà in tutte le occasioni in cui si parla di scuola per difendere i diritti di genitori e studenti. I libri e le ricerche sulla scuola scacciano dal mio comodino i fumetti di Nathan Never. Insieme a Maurizio Bruni comincio a girare tutta la provincia (oltre 30 incontri in un anno) per spiegare a genitori affamati di notizie (ma anche tanti insegnanti) cosa sta succedendo: norme, bilanci, organici. Ad ogni incontro aumenta la fame di notizie. A settembre preparo un volantino informativo. Verrà distribuito in oltre 20.000 copie.( www.pongoepeggy.it)

Nel novembre 2002, intervengo alle audizioni sul pdl regionale sull’istruzione “Non uno di meno”. Davanti all’assessore Bastico, illustriamo la nostra idea di scuola, chiedendo di inserire nel testo un riferimento a privilegiare la Scuola Pubblica (il termine “pubblica” non figurava una sola volta in tutta la bozza).

Il 30 giugno 2003 la legge regionale passa con le integrazioni richieste da GASP. Veniamo attaccati dal centro-destra e dalle scuole private cattoliche.. Abbiamo sollevato un vespaio ma quel semplice riferimento diverrà fondamentale nei mesi a seguire.

Nel maggio 2004, Repubblica Bologna ci dedicherà la prima pagina. Il nostro appello a inviare 10.000 email (uno per ogni studente in più in regione ) all’Ufficio Scolastico Regionale per denunciare i tagli, coglie nel segno. Il nostro documento viene inoltrato da tutta la regione. La casella postale dell’USR rimane intasata per giorni. Lucrezia Stellacci, braccio armato del ministro in regione, accetta di riceverci. L’esperienza di GASP formerà molti futuri amministratori locali che hanno portato la loro passione per la scuola nelle istituzioni: Maurizio Bruni a Crespellano, Stefano Fiorini a Zola, Claudio Broglia a Crevalcore, Sonia Camprini a San Giovanni in Persicelo, Marilena Pillati a Bologna e …. il sottoscritto a Casalecchio di Reno

La “sofferenza” di Ceretolo

Nel frattempo continua l’impegno a Ceretolo e Casalecchio. Nel dicembre 2002 proponiamo al comune di ampliare il trasporto scolastico, anche attraverso convenzioni con i privati e di istituire  un unico servizio di pre-posta scuola a livello cittadino con minori costi e maggiore qualità (entrambi diverranno realtà negli anni seguenti). A settembre 2003 prende avvio la prima classe delle neonate Scuole Elementari Tovoli, in Meridiana, ma subito cozza contro i tagli della coppia Moratti-Tremonti. Ogni anno l’istituto cresce in classi di materna ed elementari a tempo pieno. Le prime vengono costantemente negate, le seconde concesse solo a 30 ore. In più, come se non bastasse, in tre anni abbiamo cambiato tre dirigenti, di cui due alla prima nomina. A luglio scrivo a Marcheselli, provveditore di Bologna. La stampa ci dà spazio. Negli anni  seguenti si moltiplicheranno sia le lettere che gli articoli, arrivando fino all’Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale. Con Marcheselli ci sentiamo ormai talmente spesso (per Ceretolo o in pubblici dibattiti sulla riforma) che finiamo per diventare amici. E’ faticoso, però serve. Qualche docente in più ogni anno riusciamo a strapparlo. Nonostante la crescita dell’Istituto (+27% in cinque anni) e i tagli (-70% fondi), con qualche sforzo da parte degli insegnanti (i dirigenti cambiati sono arrivati a cinque), riusciamo a coprire tutti i buchi e a garantire il tempo pieno a tutte le famiglie che l’hanno richiesto. Nel frattempo (ottobre 2003) sono stato rieletto in CDI, nonostante una lista contro, con 152 preferenze (il secondo è a quota 40..). A giugno 2004 vengo eletto in consiglio comunale dove mi occuperò per cinque anni prevalentemente di scuola

In Italia non siamo soli.

Nel febbraio 2003 squilla il telefono. E’  Carla Motta da Sommacampagna (VR). Da diversi anni anima il sito www.comitatigenitori.it, vero punto di riferimento pratico per i 1,4 milioni di genitori eletti negli Organi Collegiali come Rappresentanti di Classe o di Circolo / Istituto. Ha sentito parlare di GASP dalla stampa e vorrebbe creare una rete nazionale di comitati genitori.

Nell’aprile 2003, a Seveso ci ritroviamo in una trentina di genitori provenienti da tutta Italia. Nasce Genitori e Scuola, Associazione Nazionale dei Comitati Genitori, l’unica associazione nazionale di genitori apartitica e aconfessionale. Carla è presidente, io vice. Negli anni seguenti presenteremo proposte di legge sul riordino degli ordini collegiali, lanceremo la campagna contro il ritalin per i bambini, guide per i rappresentanti di classe e un documento quadro, di cui sono stato curatore, con le nostre proposte per una scuola Pubblica di Qualità. Con quel documento in mano, nel settembre 2005 partecipo in rappresentanza di GES al primo incontro a Milano per scrivere una legge di iniziativa popolare sulla scuola. Decine di incontri in mezza Italia, centinaia di genitori, insegnanti, comitati e associazioni  coinvolte, un sito creato ad hoc per presentare e discutere articoli ed emendamenti. Il 21 e 22 gennaio 2006 da Bologna partiamo in sei. Destinazione una scuola romana, dove delegati da tutta Italia metteranno a punto il testo definitivo. Nei mesi seguenti la propostaPer una buona Scuola per la Repubblica” raccoglierà più di 100.000 firme e il 4 aprile 2007 verrà discussa dalla VII commissione della camera. E’ cambiato il governo, ora ministro è Fioroni è ha ripristinato il tempo pieno. In cinque anni, la Moratti è riuscita a fare ben poco della sua riforma.   Ma la pausa durerà poco

Torniamo a Casalecchio e ai giorni nostri.

Nel 2006 nuovo rinnovo in consiglio di istituto. Sono sempre primo degli eletti con 132 voti (quasi il doppio del secondo). Rinuncio alla ri-candidatura a presidente per favorire il ricambio. Accetto invece volentieri di seguire il comitato genitori,  che anni prima avevo fondato per ampliare la partecipazione e il coinvolgimento delle famiglie. L’edilizia scolastica ha finalmente preso un’altra piega. La sinergia con il ruolo di consigliere comunale ha aiutato non poco per capire con chi parlare, chi sollecitare, quali referenti coinvolgere: in sintesi dare peso a giuste esigenze. Con qualche ritardo viene ampliata la scuola media Moruzzi (700 mila euro) e definito un ampliamento di 125 posti alle scuole Vigano’ + palestra (2,6 milioni di euro). Entrambe saranno dotate di  laboratori e strutture adeguate alla didattica. Pur in assenza di fondi statali aumenta anche l’offerta del comune sul nido. Un nuovo nido all’avanguardia in meridiana (Balenido + 70 posti 1, 6 milioni di euro), in totale 105 posti in più in cinque anni. Casalecchio ora copre quasi il 45% della potenziale domanda, contro il 7% della media italiana e il 27% dell’Emilia Romagna.

Poi arriva il ministro Gelmini, e insieme al solito Tremonti (ma non si stanca mai...) e a quel simpaticone di Brunetta, nell’agosto 2008 – quando tutti sono in vacanza - decidono 8 mld di taglia alla scuola. Stavolta non c’è neanche la parvenza di  un disegno pedagogico… La scuola che ci sarà è quella che rimane tra un taglio e l’altro.

A settembre ci ritroviamo  a Bologna con i reduci per decidere il da fare e…sorpresa.. C’è un sacco di gente nuova, nuove leve, nuove energie. Si riparte con assemblee e iniziative e Casalecchio, nel suo piccolo, si distinge. Convochiamo un’assemblea pubblica in comune e 300 persone stipano anche i corridoi della sala consigliare. Organizziamo la notte bianca della scuola e cinque cortei festosi, 2000 genitori, insegnanti, bambini, invadono la piazza della città.

Siamo arrivati ad oggi. Mi ricandido in consiglio comunale.  Non è facile ed è abbastanza faticoso ma la scuola merita tutto il nostro  impegno…


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